Ieri sono stata mandata di nuovo all’ospedale Nord, dove l’aria che si respira è decisamente più pesante rispetto a quella del SS.Annunziata,dove il dolore e la sofferenza si possono toccare quasi con mano,dove rivedi sempre gli stessi volti sofferenti e speranzosi e speri di non affezionarti perché in fondo nutri la speranza di poterli rincontrare fuori da quel posto…e invece li ritrovi sempre lì. Ieri ho incontrato molti dei malati che ho conosciuto due domeniche fa,mi ricordavo alcuni dei loro nomi e alcuni di loro si sono anche ricordati di me. Mi è rimasto dentro il viso di un uomo malato di leucemia che due domeniche fa giocava con suo figlio piccolo ed era sorridente,mentre ieri per colpa dei suoi valori troppo bassi non è riuscito a vedere il suo piccolino. Gli ho letto dentro quel dolore quasi soffocato,aveva in volto la paura di non riuscire a farcela,poi è bastato attaccargli al pigiama una piccola mollettina con una coccinella sopra e i suoi occhi per un attimo hanno ricominiciato a sorridere…un gesto apparentemente banale ma profondo come nessun altro.
Ho ripensato spesso a quel papà quando sono andata via, ho provato ad immaginare cosa significhi per lui vivere con la paura di non poter vedere suo figlio crescere,ho provato ad immaginare cosa significa riuscire a vivere giorno per giorno e quanto sia importante affrontare un’ intera giornata nelle sue condizioni. Gli ho stretto forte la mano e gli ho fatto un grosso in bocca al lupo, non so quanto possa servire,ma in quella stretta di mano ci ho messo tutta la forza che avevo in quel momento.Ieri ho anche conosciuto un’artista scultore che ha vissuto la sua giovinezza a Parigi,una simpaticissima signora di Grottaglie che mi ha abbracciato quasi come se fossi sua nipote,un enigmista calabrese e nel reparto oculistica ho trovato addirittura il PRINCIPE FILIPPO DI EDIMBURGO che al posto della divisa militare aveva un fantastico pigiama blu e al posto della spada aveva un fiore a palloncino :D tutto questo con un tramonto fuori da togliere il fiato e la speranza mia per loro di un futuro migliore….
P.S
tengo a precisare che non scrivo tutto ciò per sentirmi dire quanto sono fantastica a fare questo,se ho deciso di rendere pubbliche le mie emozioni una volta fuori dagli ospedali è solo affinchè possiate capire l'importanza di vivere giorno per giorno,l'importanza FONDAMENTALE di non dannarsi per problemi banali o alle volte quasi inesistenti e di dare il giusto valore alla nostra vita che, il più delle volte,viene ampiamente sottovalutato.