lunedì 21 maggio 2012

Riesco a sopportare tante cose nella vita...
ma ci sono certi momenti,certi sguardi, talmente dolorosi che fanno più male di una pugnalata in pieno petto.
Ieri ero a Lecce,seduta al tavolo di un pub,aspettando la mia cena,ero tranquilla,ero felice...poi all'improvviso una fitta al cuore, un pugno allo stomaco, qualcosa di talmente forte e talmente insopportabile da non riuscire a trattenere le lacrime. Un uomo anziano, probabilmente uno dei tanti clochard che vagano senza meta, era fermo davanti all'ingresso del locale,si guardava attorno,quasi impaurito,reggeva tra le sue dite artrosiche un bicchiere per l'elemosina. tremava.
Mi ha ferito l'indifferenza della gente, uomini e donne che gli sono passate davanti come se non ci fosse, non l'hanno nemmeno guardato,l'hanno scansato come se fosse feccia, l'hanno scavalcato come si fa con la merda dei cani,lasciandolo solo,nell'indifferenza totale, mentre lui, con il suo sguardo impaurito e mortificato seguiva ogni loro mossa,ogni loro sguardo.
E' stata una scena che mi ha fatto tanto male. Non sono riuscita a trattenere il pianto, e sono scoppiata per liberarmi di quel peso insopportabile. Non sono riuscita a fare niente, ho assistito al tutto senza alzare un dito,e  questa cosa mi fa ancora più male. Il tempo di prendere un fazzolettino e asciugarmi il viso e quell'uomo non c'era più...sparito,dissolto.
Ora, per quanto ci sforziamo di non vedere ciò che ci circonda, non dobbiamo MAI dimenticare che chiunque ci sia davanti a noi, per quanto possa sembrare un barbone, un miserabile, un morto di fame, un nullatenente, uno zotico, uno squattrinato, un cencioso,chiamatelo come volete, resta e resterà sempre UN ESSERE UMANO.