sabato 11 gennaio 2014

due anni di naso rosso

11 Gennaio 2012 – 11 Gennaio 2014

Due anni di clownterapia, due anni di vita rivoluzionata. Non sono più la ragazza che ero prima, quella che si lamentava per ogni minima cosa, quella che non aveva mai toccato con mano la vera sofferenza,quella che non aveva ancora mai visto davvero la morte in faccia. Due anni di emozioni indescrivibili, dalle scariche di adrenalina talmente forti da non riuscire a premere il pedale della frizione per tornare a casa, alle risate infinite, di quelle che ti fanno male i muscoli della faccia, di quelle che ridi così tanto che ti scappa pure la pipì. Mi hanno raccontato storie di ogni tipo, storie di matrimoni che hanno superato le guerre,la fame e la povertà, storie di figli abbandonati e che ancora aspettano i loro genitori, storie di artisti in giro per il mondo, di amori talmente grandi che nemmeno un cancro potrà distruggere mai. Ho toccato mani sporche di lavoro, mani che tremavano, mani che hanno stretto le mie talmente forte quasi a farmi male, e mani di anziani con una pelle così liscia e morbida da riportarmi alla mente quelle delle mie nonne. Se oggi chiudo gli occhi rivedo tutti i loro sguardi, sguardi di speranza, di chi non intende mollare, sguardi di paura e tra i tanti ho imparato a riconoscere lo sguardo di chi sta per andare  via. Vi siete mai trovati davanti a qualcuno che sta per morire? Lo avete mai guardato bene? Io quello sguardo ho imparato a riconoscerlo, quello sguardo che non lascia spazio alle parole, che ti resterà dentro per sempre, quello che all’inizio mi faceva scappare nell’androne delle scale con il respiro bloccato, gli occhi gonfi e le orecchie tappate, come a non voler vedere, a non voler sentire, quello  che mi paralizzava lì per un tempo indefinito, ma che oggi riesco a sopportare, e non perché sia diventata più dura e insensibile ma solo perché sono diventata più forte. Porto con me un grande sacco,tipo quello di Babbo Natale, un sacco che via via si riempie di tutti questi sguardi,queste mani, questi racconti, questi sorrisi, e ne faccio tesoro, un tesoro inestimabile, una lezione di vita dopo l’altra che mi hanno aiutata a diventare la persona che sono oggi. E oggi è un giorno di festa, per me e per tutti coloro che hanno iniziato insieme a me questo cammino, che ci ha portato ad essere persone diverse. Qualcuno ci chiama speciali, ma io non mi sento per niente speciale, sono solo una persona che ha smesso di pensare solo a se stessa e che si è accorta di quanto è meraviglioso lasciare un pezzetto di sé a chi ne ha bisogno, perché è questo quello che mi importa più di ogni altra cosa, sapere di aver dato ad ognuno di loro la mia parte più bella. Auguri clown.